Oggetto: Congedo parentale COVID-19: è attiva procedura online INPS. Come fare la domanda prevista dal decreto, “Cura Italia”.
Con la circolare del 25 marzo l’INPS, con il messaggio 1461 del 30 marzo, annuncia l’adeguamento delle procedure, anche per quelli che fino a oggi non ha potuto richiedere il congedo.
Pertanto: tutti i lavoratori, autonomi iscritti all’INPS, professionisti iscritti alla Gestione separata INPS e altri dipendenti del settore privato, potranno accedere alla procedura telematica aggiornata e richiedere il congedo parentale COVID-19.
L’indennità del congedo parentale COVID-19 corrisponde al 50% della retribuzione,
La misura è estesa anche a genitori con figli dai 12 ai 16 anni, ma senza indennità.
Ricordiamo che la misura è retroattiva e può coprire periodi con decorrenza dal 5 marzo 2020.
Con il messaggio del 30 marzo L’INPS chiarisce, per i lavoratori che non hanno potuto fare domanda fino a questo momento, che possono procedere anche per periodi antecedenti, ma non precedenti al 5 marzo.
I lavoratori che abbiano già fatto domanda per il congedo COVID-19 attraverso la tradizionale procedura non sono tenuti a presentarne una nuova.
Dunque per fare domanda è necessario: accedere al portale web dell’INPS; essere in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto (oppure di SPID, CIE, CNS).
- Selezionando la lettera “M”, con il titolo “Maternità e congedo parentale lavoratori dipendenti, autonomi, gestione separata”;
- Selezionando la lettera “D”, con il titolo “Domande per Prestazioni a sostegno del reddito”, “Disabilità”;
- Tramite il Contact center integrato, sempre attraverso il PIN INPS, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o i numeri 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
- Tramite i Patronati, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.
**Nel messaggio l’INPS comunica anche che per ottenere un nuovo PIN si può accedere, sempre attraverso il portale dell’Istituto alla voce “Assistenza” in alto a sinistra e, dopo alla voce “Ottenere e gestire il PIN”. In alternativa, la richiesta del PIN si può eseguire attraverso il Contact Center.
La stessa procedura va fatta nel caso di PIN smarrito o scaduto per procedere al recupero dello stesso.
I requisiti parentali COVID-19: sono stabiliti dal DL Cura Italia entrato il vigore il 17 marzo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto prevede un «pacchetto famiglia» che include anche il “Bonus baby sitter”.
Nel decreto è previsto un congedo parentale speciale per i genitori dipendenti del settore privato a decorrere dal 5 marzo (dalla chiusura delle scuole in tutta Italia) per un periodo continuato o frazionato che non può essere superiore ai 15 giorni per i figli fino a 12 anni. I giorni di congedo prevedono un’indennità pari al 50% della retribuzione e il periodo di congedo parentale è coperto da contribuzione figurativa.
**Inoltre il decreto prevede il prolungamento dello stesso previsti dagli articoli 32 e 33 del decreto legislativo n.151/2001.
I genitori dipendenti del settore privato, che hanno figli tra 12 e 16 anni, hanno diritto ad astenersi dal lavoro, sempre a patto che, come si legge nel decreto, «nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore», senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.
Questi genitori possono, alternativamente al congedo parentale, scegliere il bonus baby sitter di 600 euro. (quanto detto finora, come specifica il decreto, trova applicazione anche per i genitori affidatari).
Due domande che molti si stanno facendo in questi giorni a seguito dell’emergenza coronavirus:
Anche se sono a casa con lo “smart working” posso avere il bonus baby sitter?
E se usufruisco del congedo parentale?
Essere a casa, per chi sta usufruendo del «lavoro agile», non significa, poter seguire adeguatamente i figli che non possono più andare a scuola. Da qui la necessità di un aiuto diventa quindi fondamentale.
Il bonus baby sitter 2020, come funziona? Chi può richiederlo?
L’Inps chiarisce, che il congedo parentale e il “bonus baby sitter” sono due benefici incompatibili per espressa previsione di legge (articolo 23 del dl n. 18/2020). Detta cosa, però, non riguarda lo smart working. Lavorare da casa, infatti, è pur sempre lavorare e, dunque, l’Inps riconosce come valida la domanda per il bonus baby sitter delle famiglie in cui i genitori sono in «lavoro agile».
E’ bene ricordare, che i due strumenti giuridici per aiutare le famiglie con figli minorenni predisposti dal governo sono alternativi. Il congedo parentale straordinario che prevede 15 giorni retribuiti al 50% in caso di figli minori di 12 anni, e non retribuiti per chi è genitore di ragazzi con un’età compresa tra i 12 e i 16 anni.
Il bonus baby sitter è invece un contributo massimo di 600 euro.